Pedrabranca. (Ceará) Brasil

sabato 23 aprile 2011

Vacanze estive

Foto da Web
Finalmente finiva la scuola. Esami, scrutini, e bla bla bla... Potevamo dare inizio alle vacanze estive.
Non si andava a casa presso le famiglie, ma si rimaneva li. L'unica differenza era che cambiavano un po' i ritmi di vita.


Le ore canoniche erano seguite sempre, Santa Messa la mattina, meditazione etc.. Ma subito dopo si andava in "spiaggia", circa alle sei e mezza (Ci alzavamo presto noi, che vi credete?)
.Per evitare di intravedere qualche corpo nudo, ed evitare attentati alla nostra purezza.
Due mucchietti di sabbia di qua e due di la, ed in due squadre, cominciava una partitina di pallone. Io stavo in porta, anche perché raramente arrivavano palloni da quelle parti. Immaginate una quindicina di ragazzini che tutti assieme correvano dietro ad un pallone, con costumi da bagno mooolto casti,( fino al ginocchio) che mai arrivavano presso una delle porte. Buon per me, che non piaceva molto correre sulla sabbia dietro una palla, che ti spacca le gambe, specialmente se non sei allenato.
Bene. Finalmente il momento del BAGNO in mare. Preghierina, segno della Croce bagnando le mani nell'acqua, e via!!! Via dechè!Tutti vicini e guai se il mare era sopra il livello dell'ombelico.
Io che già sapevo nuotare tentavo di fare qualche bracciata, ma non c'era proprio gusto. Allora prendevo la rincorsa dalla spiaggia per fare un tuffo, e finivo a dare una craniata sulla rena. Proprio stressante. Ma spesso c'era un problema. Come ho già detto, ero vispo, a volte anche troppo, e spesso commettevo qualche piccola mancanza, che so, parlare in tempo di silenzio, o guardarmi in giro in refettorio. E arrivava la condanna. "FERRUCCIO SENZA BAGNO!!" E te pareva. Per cui rimanevo seduto sullo scoglio, mentre i miei compagni saltellavano nell'acqua. E nessuno sapeva nuotare, sti ritardati.
Ci si rivestiva, si tornava a casa, con una fame che non vi dico. Colazione, e poi tutti ad espletare le proprie mansioni. Pulizie, varie etc..
Avevamo all'interno del monastero,oltre all'orto, frutteto, pollaio, arnie, anche una piccola tipografia, una falegnameria in cui si lavorava di intarsio, laboratorio di rilegatura e restauro di libri, e di dorature, ed ognuno di noi era al lavoro.
IO, pollaio, ivi compreso allevamento di conigli, porcellini d'india, e piccioni. Non ho mai saputo dove finissero quegli animali, ma credo che li vendessero, assieme alle uova ed alle galline vecchie. Quanto ai piccioni, ogni tanto qualche piccioncino giovane veniva servito a qualche monaco anziano, per sostentarlo meglio.
Comunque dedicavamo anche un paio d'ore allo studio. Qualcuno era leggermente indietro in qualche materia ed i più grandi aiutavano a rimettersi in carreggiata.

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