Pedrabranca. (Ceará) Brasil

domenica 10 aprile 2011

Trapianti ed espianti.

Passiflora. Il fiore della sofferenza.
Credo che questo sia il più difficile post che mi accingo a scrivere. Vediamo cosa ne esce.

Mi riferisco alla strage dei bambini qui in Brasile a Rio de Janeiro. Mi sono arrabbiato di brutto, quando essendo successo il fatto alle 7 del mattino o giù di lì, alle 13 solo una rete si prese la briga di informarci. Dopo....Vabbè, tutti a pontificare. Sociologi. Psicologi, Psichiatri, e chi più ne ha più ne metta. Per fortuna non è saltato fuori qualche cretino a dire che è un Castigo di Dio.
Giustamente, mia figlia quando metto il telegiornale cambiando dal suo canale preferito, con la saggia innocenza mi dice. "Pai, sento muito, ma agora esse minhine e minhimi acabaron morti. Ascho que seijan no Paraiso." Papà, mi spiace molto, ma adesso sono tutti in Paradiso. Che cosa controbattere?
Ma il problema è che adesso viene fuori la storia di ESPIANTARE organi di queste povere creature. Ovvio, sulla onda della commozione si cerca di fare qualcosa per alimentare il ricordo,di quei poveri INNOCENTI sacrificati a non so quale DIO sanguinario. E adesso? Espianti cosa?
Le vittime erano morte, mortissime, e stavano nell' I.M.L. Istituto di medicine legale. Per la autopsia, come da legge. Morti. Da un morto non si può espiantere niente, tolto le cornee, che non sono vascolarizzate.. Chi viene "Espiantato" deve essere vivo, cerebralmente morto, ma vivo.
Oramai lo sanno tutti che per un espianto, si devono iniettare veleni che paralizzino il corpo, altrimenti muovendosi, rendrebbe difficile la operazione. Capisco che i parenti, sotto choc, vogliano fare qualcosa per alleviare il loro dolore. Pensare che il cuore di un mio figlio possa continuare a battere nel petto di un suo simile, fa sembrare che sia ancora vivo.
Tra parentesi sono sicuro che se capitasse una cosa cosí a mia figlia, il mio cuore cesserebbe semplicemente di battere, non avendo altro scopo. Ne sono sicuro.
Molto ci sarebbe da dire. Ma io sono sicuro che quando il cuore cessa di battere, uno è morto, e tutto il suo corpo non serve a niente. Non siamo automobili, in cui se avviene un incidente, si può ricuperare qualche pezzo....
L'Anima se ne andata, per cui niente si può recuperare. Chiunque legga questo mio post, mi dimostri che sono in errore, e lo ringrazierò. Personalmente sono contrario sia al dono di organi e tanto meno a ricevere un qualche organo di qualche sfortunato. Al limite posso lasciare il mio scroto ad un amico che se ne faccia una borsa per il tabacco.
Del resto con il traffico nelle città quanti morti ci sono? La fila di chi aspetta un organo nuovo è lunghissima. Qualcosa non quadra. Comunque, ripeto, capisco, e apprezzo il desiderio dei parenti a donare gli organi delle povere vittime. Lasciamo loro credere che sia così. Attenuerà il loro dolore.

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