Pedrabranca. (Ceará) Brasil

giovedì 31 marzo 2011

Multietnicitá....

Wow !! che parolone. Volevo solo fare notare che il Brasile è per forza di cose Multietnico. Niente da fare. Quando fu fatto l'Ultimo censimento generale, pochi mesi fa, fra le domande poste, vi era quella sul gruppo etnico a cui si appartiene.
Italo Brasileira " PARDA" (foto dell' autore")

martedì 29 marzo 2011

Olio di Oliva

foto caricata da Web
Rimango un po' perplesso quando leggo in qualche site, diciamo, salutista, raccomanda come ingrediente Olio di oliva Extravergine spremuto a freddo (pure?).

domenica 27 marzo 2011

Profezie e previsioni.

Foto dell'autore.
A qualche lettore può sembrare strano che non faccia commenti di attualità, e ce ne sarebbero tanti. Ma non sono giornalista, e non mancano, anzi abbondano coloro i quali commentano e postano considerazioni spesso contrarie tra loro

sabato 26 marzo 2011

Che stress.

...loro, non leggono il mio Blog. Per questo la mattina mi salutano con gioia.

Spesso mi chiedo perché ho aperto un blog. Tanto più che non so gestirlo molto bene. Una volta avevo sempre una agenda con me e scrivevo gli avvenimenti più significativi della giornata. Poi da quando sono qui in Brasile, ho smesso, chissà perché....colpa del clima. O, degli anni che avanzano, altri interessi, o anche colpa mia e basta. Certo che vivendo qui, poco sotto l'Equatore, la vita ha un ritmo molto diverso da quello a cui ero abituato.

venerdì 25 marzo 2011

"O cafesinho"


Giorno e notte il "thermos"deve contenere caffè
Vabbhè...Brasile è la patria del caffè....me i veri intenditori e degustatori siamo, siete voi in Italia.Tra i tanti ricordi eella mia vita ho portato qui in brasile una Caffettiera "Moka"..Bialetti, ricordate?

mercoledì 23 marzo 2011

Ricordi e nostalgia

Qualcuno mi ha fatto notare che il mio blog, ha una punta di nostalgia.
Una punta? Vivo sotto una Cupola di ricordi. Quando ero adolescente ed il tempo non passava mai, mai avrei creduto di arrivare a settanta anni vivo ed intero.

lunedì 21 marzo 2011

Mangiare in Brasile

Il piatto di oggi..."petto di pollo e fagioli."
Siamo quello che mangiamo. Dopo essermi alimentato in Italia, con cibi di tutte le regioni, (e le ho frequentate quasi tutte), per 60 anni, adeguarmi al modo di mangiare in Brasile, ed abituarmici, è stato abbastanza laborioso.

Libia...non ci capisco più niente.

Dietro le nuvole c'è sempre il sole
Dal lontano Brasile in cui vivo, Italiano doc, seguo ovviamente tutte le vicende che interessano la mia Patria e le vicende internazionali. Grazie ad Internet. E qui sorge il primo problema. Tutti sanno tutto, ed in fondo, spesso niente di niente

mercoledì 16 marzo 2011

Italiano in Brasile

Monumento al  Parroco
Vivo in Brasile, senza tornare in Italia dal 2004.
La prima volta che giunsi qui,(sul qui e sul qua, l'accento non va),era nel gennaio 2002. Mi trovai in un altro mondo, specialmente per il fatto di essere quasi sotto l'Equatore, il clima era meraviglioso. Braghe corte e maglietta e via andare.... Vicino alla pensione,visto che tanti pensionati vengono a svernare qui, mi dissi: Magari...Perché no? Venire a vivere qui? Se sta scritto nel libro del destino, succederà.

domenica 13 marzo 2011

Cosa mi manca qui.

...qui,quando piove, PIOVE..
Da qualche anno vivo qui in Brasile e da circa 7 anni non torno in Italia. Credo di essermi abbastanza bene integrato, in quanto avendo una figlia Italo-brasileira, oramai faccio parte del tessuto sociale. Con tutti i diritti di cittadino, pur rimanendo straniero(con visto permanente) , e con quasi tutti i doveri. Dico quasi, in quanto non ho diritto la voto, che qui è obbligatorio.
Sullo "STATUTO DO ESTRANGEIRO", si legge tra l'altro che non ho diritto a possedere navi od aerei,non posso inserirmi in politica, e cose del genere. In poche parole, più mi faccio i c...i miei,meglio è.
Ci fu un periodo in cui avevamo problemi con la rete fognaria nella via dove abito. Mi recavo in comune a reclamare, come cittadino...Mi fu fatto intendere, in molto mooolto sottile, di stare al mio posto. Capii al volo, e adesso dal sindaco in giù, abbiamo ottimi rapporti. Quando eseguono lavori di miglioramento nella città, io regolarmente fotografo le varie fasi. Dopo di che, butto tutto su disco e ne faccio omaggio alla amministrazione locale.Tutto documentato. Forse un po' ruffiano, ma per quel che mi costa...
Comunque, quando ho bisogno dal punto di vista sanitario, nessun problema. Avendo scoperto di soffrire di diabete, sono seguito regolarmente dal "Posto de saude" locale in cui mi vengono forniti anche i medicinali necessari.
Quando la mia Brasileira era in stato interessante, veniva seguita e controllata regolarmente, e quando nacque quel fiore di bimba che è mia figlia, regolarmente veniva in casa una incaricata a controllare sia la sua salute che il suo regolare sviluppo. Insomma tutto abbastanza regolare. La fortuna è che vivo in una città piccola, a quasi 300 km dalla capitale, e come dico sempre, due dita fuori dalla carta geografica. E qui, cosa mi manca?
Non dico di avere una "saudade" per cui piango la notte sul mio candido giaciglio, in cui dormo senza coperte, né lenzuola, ma solo con una zanzariera che mi protegge, ma voglio enumerare ciò che in fondo mi manca. Voglio ricordare che qui siamo a soli 5 gradi a Sud dell'Equatore. L'avvicendarsi delle stagioni. In Italia le stagioni sono proprio STAGIONI, anche se tutti si lamentano della sparizione delle mezze stagioni.
Ricordo la Primavera in cui si smetteva di portare il cappotto, ci si vestiva più leggeri, aspettando l'estate. Le giornate si allungavano, e le serate erano tiepide. Arrivava Pasqua, uova di cioccolato, colomba,torta pasqualina in Liguria, e gita fuori porta a Pasquetta.
Estate. finite le scuole, tutti al mare, serate calde, anguria, grattachecca, gelati, amori estivi...
Autunno. Si torna a scuola, le giornate si accorciano, Castagne arrostite, vino novello, si tirano fuori gli abiti invernali, che puzzano tremendamente di naftalina...
Inverno. Aspettando il Natale, tutti imbacuccati, riscaldamenti accesi, la prima neve, in cantina la scorta di legna, che va piano piano assottigliandosi.... Ed il ciclo ricomincia. Qui, niente di tutto questo. Le stagioni sono due, o meglio, una sola, ma con pioggia, o senza. Da fine gennaio a fine marzo, pioggia, più o meno forte, dopo, SECCA. Tutto qui. La media della temperatura annuale è sui 24 gradi, ma quando sale a 28/30, tutti a lamentarsi del caldo, e se scende sotto i 22/20, tutti a lamentarsi del freddo. Non sono abituati per niente a certe escursioni termiche. Il sole sorge più o meno alle 6, e tramonta alle 18 con uno scarto di pochi minuti durante l'anno.
qui invece le stagioni sono solo due con pioggia, o senza pioggia, e quando piove, piove veramente.e quando non piove, non piove e basta.
Niente boiler, niente stufa a legna, finestre a lemelle in legno regolabili,senza vetri,  tegole a vista sul soffitto, essendo casa unifamiliare...
E se piove? Ben le sorelle tegole passano l'acqua una all'altra. A meno qualche gatto bastardo in amore, non le sposti. Per questo il gatto qui non è molto amato....
Mi rendo conto che questo post sta diventando lungo e non vorrei annoiare.
Vi rimando al prossimo, e grazie della attenzione

domenica 6 marzo 2011

Il Pettirosso

  Mi Piace ricordare una poetica leggenda
Tra l'altro il suddetto uccellino in Liguria viene chiamato REBISSO, il che mi fa ricordare la parola "rebis' che sempre si incontra nei testi in cui si parla di alchimia.
Chi si interessa anche superficialmente a tale argomento sa di cosa parlo. Comunque si racconta che quando un Uomo chiamato Gesù di Nazareth, venne condannato ad essere crocifisso,dopo avere passato una terribile notte, in cui lo vestirono di un panno rosso e cinsero la sua testa con corona di spine, finalmente, venne inchiodato alla Croce.
Un uccellino, svolazzava per là, e si posò, su di un braccio del legno. Avrebbe voluto tirare uno dei chiodi...ma essendo troppo piccolo, cercò di tirare almeno le spine dal capo del morituro. Riuscì in qualche modo a tirarne una, ma si macchiò il petto. Ecco perché lui ed i suoi figli a ricordo di quel gesto hanno quella macchia di sangue sulle piume del petto.Mi sono sempre commosso a questo racconto, ed ora pur non essendo bambino, ci credo.
. Che sia vera intendo.Chi me lo vieta?

mercoledì 2 marzo 2011

La Melagrana.

L' albero a cui tendevi
la pargoletta mano
il verde melograno
dai bei vermigli fior....




che meraviglia!!



Mi viene in mente la poesia del Carducci dedicata a  suo figlio prematuramente scomparso.
 Tra l'altro, l'albero esiste ancora a Bologna presso la casa del Poeta. O, almeno esisteva negli anni 70 in cui vivevo a Bologna.
E vorrei raccontare una poetica leggenda circa la melagrana.
Quando Gesù Cristo saliva sul Golgota, caricando la Croce, era seguito da molte persone, tra cui un pellegrino venuto da lontano, il quale, raccoglieva i sassolini bagnati dal Sangue del Condannato, e li riponeva in un sacchetto di cuoio
Quando il supplizio fu concluso, egli continuò il suo cammino fino a perdersi nel deserto.
Incontrò un alberello spinoso, e si sdraiò alla sua ombra. Aspettando di morire. Ma si addormentò, non senza avere appeso il sacchetto di cuoio ai suoi rami.
Non morì, ma quando si svegliò, il sacchetto si era tramutato in una dolce e dissetante melagrana.
A me è sempre piaciuta questa leggenda.
Anche adesso che non sono più un bambino..