Pedrabranca. (Ceará) Brasil

lunedì 21 marzo 2011

Libia...non ci capisco più niente.

Dietro le nuvole c'è sempre il sole
Dal lontano Brasile in cui vivo, Italiano doc, seguo ovviamente tutte le vicende che interessano la mia Patria e le vicende internazionali. Grazie ad Internet. E qui sorge il primo problema. Tutti sanno tutto, ed in fondo, spesso niente di niente


. Le notizie si accavallano e sono spesso contrastanti in modo vergognoso. Io, da semplice cittadino del mondo, nato durante la guerra, di cui serbo qualche nebuloso ricordo, e con ricordi vivissimi del dopoguerra, mi voglio a riferire a testimonianze fattemi da chi la guerra la aveva vissuta in pieno.
Durante il Fascismo, Libia e dintorni erano colonie italiane,conquistate come si sta sapendo solo ora,a costo di atrocità terribili. Il mi' babbo poco prima della guerra, era a Bengasi ed insegnava. Ricordo le foto della sua casa, dei suoi numerosi "domestici" di colore.
E anche fotografie di africani morti ammazzati con il corpo squarciato dalle pallottole, che credo fossero le Dum-dum, che esplodono quando attingono il bersaglio. Egli comunque, sentendo odore di guerra, chiese di essere rimpatriato, dicendo che in caso di belligeranza voleva essere presente per difendere la sua patria. Si beccò anche una scheggia sul braccio, la cui cicatrice mostrava l'osso Nato nel 1911, fu di quella generazione che visse il fascismo in pieno, guerre comprese.
Tutto questo è storia, da racconti di cui il ricordo mi è ancora vivo. Tripoli, bel soul d'amore....suonavano alla radio. Esistevano sigarette "Africa", con una bella negretta sul pacchetto.. E poi, "Faccetta nera", che sapevamo tutti a memoria e che poi ci fu proibito di cantare a noi bambini.
Allora non capivo perché. Passarono gli anni.Faticosamente arrivo il boom economico, e delle nostre colonie, o, meglio EX colonie, si parlava sempre meno.
Un bel giorno nel 1970, Il colonnello Gheddafi, cacciò letteralmente a calci nel sedere tutti gli italiani che erano rimasti colà, contribuendo con il loro lavoro allo sviluppo generale, e proprio, naturalmente. Imprenditori, commercianti, agricoltori.... Tutti fuori dai piedi, alcuni addirittura in pigiama, lasciando tutti i loro averi. Di questo nessuno parla. Ma ricordo che ad esempio a Bologna dove allora vivevo, e lavoravo nell'edilizia, molte nuove costruzioni, palazzi di molti appartamenti, vennero destinati ai rifugiati dalla Libia. Ricordo che mi meravigliavo a vedere in quegli appartamenti a cui stavamo dando gli ultimi ritocchi, le donne tutte avvolte dalla testa ai piedi, da lunghi vestiti. Erano musulmane, mogli o figlie di italiani espulsi.
Tutto questo visto con i miei occhi, e udito con le mie orecchie.
Passarono ancora gli anni, e siamo ad oggi, o meglio all'ultimo decennio, diciamo. Questo lo sapete tutti. Pace con Gheddafi, indennizzi, di non so quanti miliardi....
 E adesso ?  Tornado in missione, con annessi e connessi di chiacchere. In Internet, si trova tutto ed il contrario di tutto, anche grosse cavolate.
Forse anche io ho detto qui delle cavolate, ma da uomo della strada con un po' di esperienza di vita, tanti ricordi, e, spero, un po' di buon senso.

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