Pedrabranca. (Ceará) Brasil

mercoledì 22 dicembre 2010

Quella volta che mangiai un Gatto. (senza saperlo)

Ovviamente.   Non é il gatto della foto. Dio mi liberi.
Dovete sapere che vivendo in Liguria imparai ad apprezzare il CONGLIO....
Cucinato come si deve é una fonte di proteine animali non da scartare.
Inoltre per ottenere un kg di coniglio serve molto meno che per ottenere un Kg di bistecche di bovino.
Non ho le statistiche e non ho voglia di andarle a cercare.
Io so solo che tutti questi bovini scorreggioni, siano responsabili per  buone parte del metano presente nell'atmosfera.
Bene, a prescindere dal fatto che ora
 non mangio carne, per mille ragioni,  che non sto ad elencare per non scatenare discussioni a non finire , devo dire che ero un carnivoro  abbastanza appassionato, tra cui la carne di coniglio.
Nella mia adolescrnza vivevo in Liguria, in cui ilconiglio é un piatto molto richiesto. E con la mia fame di adolescente, nel primo dopoguerra se la domenica si mangiava coniglio, io giá mi leccavo i baffi
Tutta la settimana precedente, il massimo era pasta e fagioli. Piatto ottimo con proteine vegetali e carboidrati che ci ha aiutato a crescere suffcientemente sani....
Altro che merendine. E per merenda (quando c'era) pan e tumata, pane e pomodoro, con una goccia di olio di oliva....
Ma sto divagando. Era poter presentare il mio atteggiamento verso la carne di coniglio.

lunedì 20 dicembre 2010

Gli "urubú".

Questi uccellacci, sono degli  "URUBU",  piccoli avvoltoi che imperversano in questa cittadina.  Non ho nulla contro di loro, anzi. siccome, come ormai saprete, Cani muli,bui,somari...alla scuola mai non vanno...

Chico e Erivaldo
 ma qui vanno per le strade e spesso vengono "atropeladi", ovvero investiti da qualche macchina, vengono ad esalare il loro ultimo respiro al bordo della "rodovia".
Ed entrano in funzione gli Urubù.....
Piccoli avoltoi che girano tutto il giorno seguendo le correnti temiche. Dopo di che quando succede qualche "atropelamento", non so come arrivano da tutti i luoghi.
Non so come sia il contatto fra loro , ma arrivano a frotte. Ed in poco tempo puliscono i miseri resti dell'animale deceduto.
L'altro giorno, ne incontrai due su di un tetto...Estraii, come un killer, la mia macchina fotografica digitale.( Ben, mi sono modernizzato), e cercai di fotografarli.
Ma non sapevo che avrei potuto anche udire il loro dialogo. (Lo traduco dall'Urubuese all'italiano)
" Ma chi é quello che ci sta guardando?
Boh....
Ma che cosa ha in mano e sta puntando contro di noi?
Zitto..Ho capito. E' uno straniero che abita qui... Crede voglia fotografarci

sabato 18 dicembre 2010

Pedro, "o cavvalo" anarchico

Ecco a voi, "Pedro". (il nome glielo ho dato io). E' una Cavvalo , con due v come dicono qui, che ha i suoi itinerari ed i suoi orarii.
Se ne va tranquillo di qua e di lá, senza badare a nessuno e senza paura di nessuno,fregandosene ovviamente del codice della strada . Non sono riuscito a scoprire die chi né da dove viene ma verso le otto del mattino appare.

venerdì 17 dicembre 2010

Natale....
Tanti auguri da Priscilla, che ha conquistato il suo primo diploma.
 Ora sa leggere e scrivere...
Auguri a tutti.

mercoledì 24 novembre 2010

Piante locali

Varda che bel fiore di zucca...


Fiore di zucca (selvatica)
Niente di eccezionale, solo che quando è la stagione, proliferano tranquillamente , come sempre ai margini della "mata", o , meglio del gerbido presso le strade.

venerdì 19 novembre 2010

"Ronildo" o fabro...

Non ci sono limiti alla creativitá dell'uomo. Homo faber.

 
Ecco l'officina di  "Ronildo", un fabbro pieno di buona volontá, e soprattutto di inventiva.
Come si vede, le regole antiinfortunistiche sono inesistenti, tanto é vero che ai piedi ha le ciabattine infradito.
Attrezzatura al minimo indispensabile, tra cui una saldatrice antediluviana.
Pochissimo spazio, per non parlare della parte elettrica dell'ambiente.
Eppure riesce a soddisfare tutte le richieste dei clienti, sia per quanto riguarda serramenti, come per ringhiere di vario tipo.  E vernicia anche a spruzzo.....non vi dico con che compressore....


giovedì 18 novembre 2010

Pubblicitá volante


Pubblicitá volante
La inventiva dell'uomo non ha limiti.
Versione motorizzata
Nella foto  un sistema per sbarcare il lunario: Amplifictore  su bicicletta,  o su moto, per portare spot pubblicitari, ed annunci di eventi in tutti i luoghi della cittá.

Sole delle Alpi 2.

Erano anni che calpestavo questo marciapiede e mai mi ero accorto di camminare sul SOLE DELLE ALPI.
Sempre vicino a casa , tra l'altro, e sempre a millanta km dalla Lombardia.
 Se non erro, tale simbolo dovrebbe essere depositato come simbolo di partito. O é giá depositato? Non lo so.
Comunque questo pavimento é sulla parte della strada di una casa costruita negli anni '60.
Un marciapiede insomma.

domenica 31 ottobre 2010

La Macelleria di Sebastiao.



Questa " macelleria", da due anni non esiste piú.
La macelleria di Sabastiao.. Lavorava due o tre giorni alla settimana, dipendendo dalla fornitura di qualche animale, pecora o maiale che fosse, fornito da qualche contadino.
 Produzione familiare insomma.
Animali allevati nel modo piú naturale possibile, come tanti anni fa anche da noi in Italia.
Solo che ora allevare un maiale e poi ucciderlo in gennaio come da tradizione non é piú tanto facile.
Ebbene, quando Sebastiao macellava, partiva il tam tam, e la mattina verso le nove non c'era piú niente .
Tutto venduto.
Il fatto era che egli pú che un macellaio, era un assassino.
Nel senso che tagliava la carcassa nel modo píú contrario alle regole di una buona divisione dei vari tagli.  L'unica divisione era o di prima o di seconda. Nulla piú.
 Ma alla gente andava bene cosi.
Adesso abbiamo due supermercati, con il banco della carne  asettico ed organizzato, con i vari tagli imballati in vaschette di polistirolo, e con il codice a barre per il prezzo.
 Prezzo meccanicamente determinato, non a occhio e croce come succedeva con Sebastiao.
 Carne di allevamento, peraltro ottima, sempre a disposizione,e non bisogna piú affrettarsi per andarla a comprare. Tutto di guadagnato, da parte del consumatore, con migliori garanzie di igiene e quant'altro.
Ma, tutto sommato, un pó di nostalgia é rimasta. Manca quel calore umano, quel dialogo che esisteva allora. Le discussioni al limite del litigio,gli sfottó, e qualche volta contrattazioni sul prezzo.
Il progresso.
 Ottima cosa, ma sempre lascia una punta di nostalgia del passato.
Maiale da allevamento familiare








lunedì 25 ottobre 2010

Le minivespe.

Poche settimane fa, sul ficus benjamin, che piantai davanti casa, quando naque (nacque?), Ben ...quando Priscilla, mia figlia, si affacció al mondo  piantai quell' albero...Insomma, poche settimane fa , mi accorsi che tra i rami c'era un nido di vespe.
Vespe molto piccole che nn avevo mai visto. del resto qui in Brasile le sorprese non mancano.
Subito decisi di fotografare il tutto....
Ma una di esse subito mi si avventó contro e mi punse sulla tempia.
Suo diritto, del resto.
Rimasi fermo e imperterrito, in quanto avevo capito che lei difendeva il nido. Ma volevo documentare la loro arte nel costruire il nido, e bla bla bla...
Cercando di non innevosirle riuscii a scattare alcune foto.
Fatto sta che mi doleva la puntura, ma con un pó di ammoniaca tutto passa. Tra l'altro so  che le vespe non perdono l'aculeo assieme a tutte le interiora come le api, ma possono reitare il loro attacco.
Comunque rimanendo fermo....
E invece una vespa tornó a svolazzare attorno alla mia testa  e si posó sulla mia fronte anche lei...
Dopo poco se ne andó....
Sono sicuro che era le vespa di prima, che era tornata forse a chiedermi scusa, avendo capito che non volevo fare del male a nessuna di loro.
Qualche giorno dopo passarono gli addetti del comune per potare gli alberi, il mio compreso, e per prima cosa distrussero il nido di cui sopra.
Che peccato.

Spaghetti western..

Ma guarda te, che mi va a capitare...
L' altra notte, causa insonnia, accesi la TV
 Di solito ci sono solo predicatori che ti spiegano come salvare l'anima..(dietro pagamento della Decima..). e che ti trovo?
Un film classico: PER QUALCHE DOLLARO IN PIU'.
Visto mille volta, ma non mi aspettavo assolutamente di godermelo da solo alle tre di notte, senza interferenza di figlia o moglie che vivono solo di cartoni animati e telenovelas.
Bello..con dialoghi in originale, e sottotitoli in portoghese...
E sono tornato indietro nel tempo, in cui Sergio Leone, insegnó al mondo come si girano i films  Western
Con la musica di Morricone poi....
Ma la cosa che mi ha fatto piú rimpiangere i tempi andati fu il fatto, che in quei tempi vivevo a Roma, e frequantavo ambienti di Cinecittá, ove si incontravano gran parte dei personaggi di quei films.
Gente che faceva una comparsata, e poi sperava di essere di nuovo chiamata per un altro film.
Ne furono girati tanti, in quanto era la moda, allora.
C'era quello che regolarmente veniva caricato di cazzottoni, quello che era bravissimo a morire cadendo dal tetto, quello che cadeva rovinosamente con il cavallo.
Tutta gente normale, che doveva mettere assieme il pranzo con la cena.
Con le mogli che portavano loro il pranzo, visto che spesso la produzione non prevedeva il vitto come da contratto..
Gente che spendeva i pochi risparmi per fare stampare un qualche curriculum, con foto in costume da cattivo...
Che pena...Conobbi uno che viveva in una baracca di legno sulle rive del Tevere. Peró mi fece omaggio di una sua fotografia in costume da "cattivo' con autografo.
Anche stanotte lo intravidi per 4 secondi, prima di morire sparato..Mi commossi....
A questo punto che dire?
Tornare indietro nel tempo è sempre doloroso, ma ricordo con piacere le grandi mangiate di bucatini, e di abbacchio  a scottadito, annaffiati dal buon vino dei Castelli assieme a tutti quegli eroi sconosciuti, che in tutti i films si fanno ammazzare, per finta ,ovvio, ma per un pezzo di pane.




questo cavallo non partecipó a nessun film...

venerdì 22 ottobre 2010

Colibrí...o Bejaflor.

Mai un nome fu piú azzeccato per un uccellino.
Qui in Brasile si chiama "BEJAFLOR".
Il Colibrí, come é conosciuto in italiano. Dietro casa ho una pianta che produce tutto l' anno fiori come da foto. Non mi ricordo come si chiama, l'arbusto, e non ha importanza.
Fatto sta che l'altro giorno vidi un uccellino che avevo solo visto in televisione.
Un Bejaflor.
Svolazzava tranquillo da un fiore all'altro,riuscendo a stare fermo in aria, come tutti sapete.
Fu una grande emozione,e mi sentii fortunato.  Ho sempre in tasca una macchina fotografica elettronica, e cercai di documentare l'avvenimento.
Non ci riuscii, con mio disappunto.
Ma poi pensai che tutto sommato era solo per me, quel momento felice.
Adesso sempre osservo quei fiori, ovunque siano, ma i miracoli succedono raramente.
Incontrare un bejaflor, qui, dietro la mia casa, in cittá, praticamente, e non in una voliera dello zoo, mi sono sentito privilegiato.
E tutto questo ha diminuito la "saudade" (parola intraducibile), per la mia terra natia, che tuttora amo, nonostante i molti difetti che possa avere, e la situazione generale poco piacevole.

martedì 19 ottobre 2010

"Falco", la gallina.

Ma perché  mi vengono sempre in mente post (postS?) che riguardano animali?  Non lo so...forse perché sono piú filosofi di noi ,ed anche piú semplici ed immediati nelle loro manifestazioni.

Forse non hanno l'anima, ma  una psiche, senza dubbio la possiedono.

Ed hanno anche loro problemi psicologici, come sdoppiamento della personalitá ed altro.

sabato 16 ottobre 2010

Il chiodo.

Le piante lanciano segnali chimici, o simili?
 Secondo me ed anche secondo la scienza, SI!
Ma io intendo segnali molto piú sottili che la nostra mente capta a livello inconscio, o, meglio, di intuizione.  Nessuno ci fa caso, ma sono sicuro che almeno una volta nella vita, qualcuno di voi abbia avuto particolari sensazioni ad avvicinarsi ad un albero, od ad una piantina nel vaso sul balcone, e non se ne sia resa conto.

martedì 12 ottobre 2010

Cristo....


Abbiate pazienza...Ma dovete sapere che qui vicino ho due segherie, con altrettanti falegnami all'opera.
Siccome amo il brigolage, con pezzi di scarto mi sono sempre divertito a costruire soprammobili, quadretti portachiavi, e cose simili, ed ho sempre avuto accesso alle macchine, sempre  con attenzione..chiaro.

Cosicché ho cominciato a costruire LA CRUX SPES UNICA, come la vedo io, senza il povero Cristo inchiodato.
E' evidente che il Cristo sia stato deposto, sepolto, risorto, ed asceso al Cielo.....
Invece no!!
Tutti i simboli sono sempre piú dolorosi, con  il Cristo penzoloni, sanguinante, inchiodato, solo per farci ricordare che Egli è morto per salvarci dai nostri "peccati'.
Va ben, quando il buon Dio, insuffló  la anima in un malloppo di fango, dimenticó qualcosa, ma non é questo il punto. ( Esistono molte persone che sperano di incontrare Dio per porGli alcuna domande, dalle prime guerre in poi...)
Nessuno ricorda mai che Cristo risorse, e si festeggia solo a Pasqua, mentre per tutto l'anno ci viene ricordato che morí per i nostri "peccati"...Ma quali peccati !
 C'é gente che tira l'anima con i denti ..e che si incazza perché non riesce a trovare le bestemmie adatte.;
Altro che "Orchidea, moglie dell' orc...."  (In base ad una barzelletta che non fa neanche ridere di chi sapete voi) la mia, che conosco da 50 anni è piú immediata, e meno elaborata. Soprattutto perché non tira in ballo  nessuna signora. Personaggio pubblico, comunque.
Va ben ..indifferente...
Io so solo  che , in base agli Evangelii, quando le pie donne furono al Sepolcro, il giorno dopo del Sabato, (non di Domenica) attenzione, è importante (1)
 L'angelo disse loro. "E´risorto, non e qui...e vi attende in Galilea.
Si dice anche che gli apostoli lo incontrarono sulla riva del lago, che stava arrostendo del pesce. Buongustaio!
Eccetera eccetera...Emmaus. etc ..  "Resta con noi"... è    tutto quello che si dice nella liturgia.
Niente di tutto questo.
 Egli ascese al Cielo,    promettendo che sarebbe tornato....
A me non interessa che ritorni.
 Il Messaggio lo ha lasciato. Volemose bene.!!
Nessuno di voi ha la veritá in mano e non rompete!
Quanto al primato di Pietro....ci sarebbe molto da discutere....(Tu es Petrus...) Saró poco rispettoso, ma secondo me la Rabbia di Cristo era che Pietro era una testa dura, e non voleva capire, tanto che lo  tradí  3 volte.
Cominciamo bene.

Va ben. A questo punto capirete perché nel mio bricolage, la Croce ha questo aspetto. Devo dire che c'era anche la Lancia di Longino, a Destra, ma un collezionista di souvenir la portó via...
Sono sicuro che gli porterá fortuna, meglio di un qualsiasi amuleto.


(1) La parola DOMENICA cominció ad essere usata posteriormente. Come dominica Dies, giorno del Signore

Perché ho aperto un blog?

...e che ne sso!
Pensavo di poter dire qualcosa a chi mi conosce e non.
Poi mi sono accorto di non avere niente da dire che possa interessare.
Al tempo!! (come si diceva sotto la naja) come dire: fermi tutti!
Sono convinto di sapere molte cose solo per il fatto di avere rotolato per il mondo per tutta la mia vita.
Ma poi mi sono reso conto che se mi fermo,  il mondo continua a girare...
E allora, cosa posso dire, a chi per sbaglio legge queste righe? Niente

venerdì 8 ottobre 2010

E chi non ha un Blog?

Leggevo oggi, come tutte le mattine il Blog di URIEL.  Interessantissimo, ed al quale mai invio qualche commento, sendo la mia pochezza nei suoi confronti..
Si parlava di Blogs.. Ed io, che ho aperto  un blogs da poche settimane mi sono sentito piccolo piccolo.
Non mi va di parlare di politica, di socio economia, della situazione mondiale..Di psicologia, sessuale e non...Di scie chimiche...Delle barzellette di Berlusconi, che mi raccontava mio nonno seppur con personaggi differenti....Della SATIRA.Che se non é contro il governo Berlusconi  non é satira. Ma dai!

mercoledì 6 ottobre 2010

Il bambino e l'asinello

Dovete sapere  che qui nel Nordest, e specialmente nello stato di Ceará, in cui vivo, l'asino era ed è molto comune come ad esempio in ciociaria ai tempi di Pane, amore, e fantasia. (Che film da rivedere...)
Bon,   l'asino é il fratello del Cearense.
Il guaio è che con la salita del tenore di vita negli ultimi  8 anni, la vita miglioró di molto.
Per cui la popolazione cominció a motorizzarsi. Motociclette, per lo piú. Ma anche automobili da un paio di anni.
 Mamma mia....64 "ratine'...con offerte di prestiti a tassi di usura. Ed in TV invece che saponette o elettrodomestici, o, meglio oltre a quelle ..prestiti..Insomma come  nella Italia del dopoguerra.

La banca, per un piccolo prestito personale, ad esempio impone un "juro" di quasi il 7 % alMESE.
Ecco che mi sono di nuovo perso. Scusate.
Gli ASINI .
 Chi lo aveva, ad un certo punto, visto che non serve piú per il trasporto, e che solo mangia, viene lasciato libero. Asini randagi, che vagano per le strade, creano asinelli macilenti, sono causa di frequenti incitenti sulle strade provinciali, assieme ai cavalli..
 Se  si parla di usarli per la mortadella, è come se proponessi di fare salsicce con la suocera, dopo la sua dipartita....
Niente da fare  L'Asino è il fratello del Cearense....
Ebbene, poco tempo fa incontrai un ragazzino di circa 8/9 anni assieme ad un asinello macilento e sofferente.
Mi salutó.."Oi ! Taliano!"
 Io qui sono famoso che vi credete? Sono l'unico estrangiero "Etaliano," nel giro di 100 km.
Ebbene, egli assicurava la bestiola con una camicia che si era tolta e la usava come cavezza. Il "burro", ovvero l'asino era davvero messo male. Si vedeva che il ragazzino era molto affezionato
 Come se uno incontra da voi un gattino abbandonato. Se é di buon cuore lo raccoglie e lo adotta. Solo che l'asino è un pó piú voluminoso.
Ma il problema principale del ragazzino  era che aveva bisogno di un paio di Reals, la moneta locale, per comprare un pezzo di corda per farne una cavezza in modo che non andasse ramingo...A mettersi nei guai, l'asino,dico.
Commosso, da tanta dedizione, andai assieme a lui a comprare quel pezzo di corda, e fummo anche ad una farmacia veterinaria a comprare alcun medicinale. Tra l'altro una pomata per le varie feite su tutto il corpo, ed anche, pensate un pó, delle vitamine...
Non so dove avesse imparato, ma girando ed annodando la corda,  fece, di un solo pezzo, cavezza e briglia.
Tutto bene.
 Ma mi venne un dubbio. Ma quel bimbo, frequentava la scuola?
Nicchió...disse che aveva dovuto badare al "burro", e non ci era andato da parecchi giorni
Ecco il problema. Come dargli torto?
E pensai a tanti analfabeti che esistono qui in Brasile, compresi analfabeti di ritorno.
Tra parentesi, non so sa sapete che il candidato che piu´ha ricevuto singolarmente voti come deputato, è un Clown:  TIRIRICA, anche lui Cearense. Piú di un milione. Al top in Brasile
Bene. Adesso stanno facendo in modo di invalidare la sua vittoria perché, pare sia
...Analfabeta....tutto da dimostrare tra l'altro...
Per finire il post, altrimenti, io lo so, chi lo vede troppo lungo, si rompe, Vi diró che egli tornó a scuola, sapendo che per qualche necessitá avrebbe potuto contare su di me.
E' stato promosso e il suo asino lo apetta fuori dalla scuola brucando, o, con quell'atteggiamento pensoso che spesso hanno   gli asini.  (chissá quali elucrubazioni filosofiche rimuginano)

 Oggi abbiamo un bambino felice che ha ripreso ad imparare a leggere e scrivere, un asino che è diventato una meraviglia, tutto altezzoso ed orgoglioso davanti alla scuola ad attendere il suo "padroncino', ed il sottoscritto, che si sente orgogliosamente zio dele bimbo e FRATELLO  del somarello...





Brasile poco conosciuto

Qui, nel Nordest ove vivo, il Brasile non é assolutamente come appare sui media ad uso e consumo dei turisti. Grattacieli e favelas gomito a gomito, confronti quotidiani tra narcotrafficanti e polizia, samba a perdifiato. E donne meravigliose. (Beh...ci sono anche qui...)

martedì 5 ottobre 2010

Gedeone, l'armadillo

Qui, ove vivo, in mezzo al nulla verde, nella "mata", che non  é bosco, non è foresta, non è brughiera, né luogo estensivamente coltivato....Nella mata, insomma, appena fuori dalla cittá, tra i tanti animali vive anche l'ARMADILLO, che in Italia se si aveva fortuna si poteva ammirare solo in qualche giardino zoologico.
Qui lo chiamano "peba", o "tatú", non so perché, ma pare da lingua dei nativi, che hanno diverse lingue, o , meglio avevano. Si stanno estinguendo anche loro, purtroppo.
 Gli Indios, intendo.
Bene. Un giorno  un mio vicino mi  mostró con orgoglio la sua preda: un Tatú adulto.
Bello grosso.
Mi disse che intendevano mangiarlo il sabato successivo. Alla griglia. Si dilungó anche ad elencare la bontá delle sue carni, simili al maiale, ma piú delicate.
A parte il fatto che é un animale protetto, con leggi severe, che peró, come succede ovunque, sono difficili da fare rispettare, rimasi se non inirridito, almeno perplesso.
Mi offrii di comprarlo, e dopo una breve trattativa, l'animale era in mio possesso, e si installó nel cortile dietro casa.
Nel frattempo anche io ero diventato "fuorilegge", in quanto anche la detenzione di animali selvatici, pur con tutte le attenzioni,è probita.
Gedeone, cosi lo bettezzammo, dormiva quasi tutto ilgiorno, ed era in attivitá di notte. Scavó una profonda galleria nella aiuola, ed ogni tanto ricompariva. Era' forte e veloce, per quanto  goffo, e mangiava di tutto.
Prediligava i biscotti salati, ma non faceva lo schizzinoso di fronte a qualsiasi cosa commestibile.
Avevamo, tra l'altro anche un piccolo pappagallo, simile alle cocorite che in Italia si tengono in gabbia, legale almeno lui, perché comprato da un allevatore autorizzato.
Era abituato ad entrare ed uscire dalla gabbia, sempre aperta, e spesso si avventurava  sul pavimento.
Mal gliene incolse....
Udimmo squittii (Squittii? non trovo altre parole) disperati, e quando accorremmo,rimaneva solo qualche piuma svolazzante per aria, come nei cartoni animati di Gatto Silvestro.
Fu una disperazione generale, con pianti e lacrime.
Che fare? Le donne di casa non ne vollero piú sapere, ed il giorno dopo, in un sacco, dopo poco piú di dieci minuti di cammino, restituii Gedeone, il Tatú assassino, alla natura. Nella "mata".
Spero solo che sia ancora vivo e libero, e che non sia finito su qualche griglia un sabato sera.
Dopotutto, mi era anche simpatico.

 .

venerdì 1 ottobre 2010

Sole delle Alpi? Ma mi faccia il piacere, mi faccia....



Ecco qui il sole delle Alpi.
E' scolpito sul frontone della capellina presso il cimitero della cittadina  in cui vivo. In BRASILE, a 50 metri da casa mia, ed a millantamila chilometri dalla Lombardia.
Tale cappellina fu costruita nel 1985, come si evince dalla targa commemororativa in bronzo sulla facciata, diciamo facciatina.
Tra l'altro qualcuno,  ricordó che tale disegno, è una delle prima figura da costruire con il compasso.
 Io pur non essendo geometra in terza elememtare giá lo sapevo fare.
Inoltre, qualcosa del genere mi pare di avere visto presso scuole Staineriane. Ma non ne sono sicuro. Non mi va di affermare cose di cui non sono sicuro, e poi chi vuole faccia ricerche ad hoc.  La caccia al tesoro del simbolo.
Lungi da me dal voler polemizzare, ma se cominciamo a disquisire sui simboli, non finiremmo mai.
Io lo vedo per esempio, come simbolo della cannabis indica, maria juana...
SIMBOLO: Dal greco sun-ballo...unisco, o qualcosa del genere. (E allora im-ballo? metto tutto insieme?)
E allora diavolo ? Da Dia-ballo...divido..
E Parabola? Da Para-ballo, dico per dire altra cosa (?)
Comunque sia, i simboli fanno parte del patrimonio universale, ed ogni essere umano lo puó usare come crede. E' di tutti, ed ognuno lo usa secondo il livello della sua coscienza. E bla bla bla....

Che poi la LEGA, verso la quale non ho nulla né pro né contro, usi dove e quando vuole il simbolo..
Una volta c' era il "Sol dell'avvenir"...Adesso c'é il sole delle Alpi. Segno che l'UOMO  si sta involvendo.

Pare,  inoltre,  che tale simbolo sia stato addirittura brevettato. Se è vero bisogna riconoscere  che  è stata una bella mossa.
Nessuno ci aveva pensato prima....
E a quando il brevetto per la immagine del medio?  Che, tra l'altro, nella antica Roma veniva nominato "DIGITUS IMPUDICUS",  legato nella cosmogonia  a Saturno. 

giovedì 30 settembre 2010

Buongiorno,mondo

WOW !!! Anche oggi è cominciato bene.
Le mucche che girano indisturbate come in India non hanno fatto in tempo a spargere la spazzatura per la via. O il camion della raccolta era in anticipo, o loro in ritardo. Non so.
Non vi meravigliate, ma qui le mucche con al seguito il vitello di turno, girano indisturbate per il paese. Con un loro passo lento ed uguale passeggiano per le vie, soffermandosi di tanto in tanto a dare una mordida  (Mordida?Ma questo è portoghese.  Morsicata? Addentata?) a qualche ciuffo di erba ed anche al Ficus Benjamin che piantai davanti a casa quando nacque Priscilla...le possino. La cosa buona è che raramente muggiscono. Solo se il vitello si attarda dietro a qualche lattina di Coca-cola. Tra l'altro molto rare, perché quasi tutto l'alluminio viene riciclato.
 Inoltre danno una scandagliata molto accurata alla spazzatura in attesa di essere raccolta. Mica come a Napoli...Viene raccolta tutti i giorni, qui. C' è anche da dire che ne produciamo molto poca. E quel poco, va agli animali. Ogni famiglia ha chi viene a raccogliere resti di cibo, per il Maiale, e per le galline. Il nostro é Pedro, che gira con un carrettino attaccato alla moto. E tanti secchi.
Quanto alla situazione sociopolitica, siamo al conto alla rovescia. Domenica ci saranno le elezioni politiche.
con la urna elettronica. Unica al mondo, credo.
Evidentemente con l'alto tasso di analfebetismo, anche di ritorno, serve l' urna in cui appare la fotografia del candidato,e solo dei numeri. Semplice.
Il voto è obbligatorio, e se per qualche ragione non si vota, ci deve essere una giustificazione plausibile, pena la perdita di alcuni diritti.
Io come straniero, non ho diritto al voto. Pazienza.

Reincarnazione.

Divertente il giochino in cui scopri chi eri in una vita precedente..
Personalmente mi piace credere che io sia vissuto altre volte
Perché nessuno, tra i fautori di questa teoria, mai parla delle loro vita futura? Praticamente come esiste il passato, esiste anche il futuro. O no?
Comunque sia, tutti coloro coinvolti in questa teoria, sempre sono convinti di essere reincarnazione di personaggi famosi...
Mai nessuno che mi racconti di essere stato un povero sfigato, magari poi morto di peste bubbonica. Commovente.
Detto questo, un giorno in particolari condizioni di spirito e di mente , mi rilassai cercando di andare a vedere quale era stata, una delle vite precedenti.
La prima "visione" che ebbi si riferiva al medio evo. Logico, e chi va a controllare la storia nei secoli bui?
Ebbene, la sfiga giá allora ci vedeva bene, ed io ero il figlio di un povero cristo.
Facevamo parte di una proprietá del signore del luogo, ( Toscana, non so perchè).
Il "signore" perse una delle tante guerre in cui si dilettava, e furono, fummo, fucemmo...bha..venduti ad un "Signore"  della Baviera di allora. (Adesso capisco perché mi piace la birra.)
Insomma, facevamo parte della attrezzatura...Altro che Marchionne..
Ebbene qui i ricordi si accavallano. Mica facile. Una vita si incrocia con l'altra, magari con un salto di qualche secolo...
Comunque adesso mi concentro nel periodo 1320-1336.
Dunque. Ero figlio di Aginulfo il fabbro.  Embé? I nomi erano quelli. Io invece mi chiamavo....cavolo, con tante reincarnazione non ricordo il nome....mi pare che fosse..Deodato  No quello era di quando ero un fraticello.
Va ben, il nome non é importante, mi verrá in mente dopo.
Fatto sta che vivevamo in un villaggio, tra le montagne, ai piedi di un castello che torreggiava lassú. Sotto tale castello scorreva un fiume  con acque gelide, e chiare, e ottime da bere etc.
L'inquinamento dei fiumi era solo agli inizi.
Tale fiume alimentava mulini, fabbriche varie, ed anche la officina del mi' babbo Aginulfo. Io aiutavo nella officina, in quanto lá, egli  costruiva oltre ad attrezzi per la agricoltura, vari tipi di armi.
Alabarde, draghignasse, coltellacci, ascie bipenni, pugnali, ed anche spade, spadoni, misericordie,  e quant'altro.
Tutto sotto ordinazione del "Signore" (Che tra l'altro, ovvio, era un gran figghio di buona donna)
E va ben. Pe finí de riccontavve ,(Tipica espressione romanesca), il villaggio comprendeva anche un piccolo monastero in cui vivevano una dozzine di monaci. Tipo "Marcellino pane e vino", solo che erano Bendettini.
Andavo tutti i giorni da loro per imparare a leggere, scrivere e far di conto, come Pinocchio, e devo dire che mi piaceva. Tra l' altro Padre  Quintilio, l'organista e musicista mi prese a benvolere, e decise di insegnarmi la musica. Chi pensa ad un qualche cosa come pedofilia, o cose del genere, si vergogni!! In parole povere uscii intatto da quelle lezioni.
Mi ragaló un tiorba, la nonna della chitarra, credo, ed imparai a suonare ed a comporre canzoni in cui anche allora, cuore faceva rima con amore.
Ero pieno di fantasia, e forse un pó all'avanguardia, comunque un bel giorno fui chiamato al castello per allietare una cena con parecchi invitati, in cui si festeggiava il compleanno della figlia. 15 anni! 
 E tra gli invitati quasi tutti erano potenziali mariti della suddetta.  Alleanze politico-economiche, sapete come è no?
Candida, si chiamava, e lascio a voi immaginare la bellezza, la grazia, la finezza che permeava tutta la sua persona. Non sto qui a perdere tempo a descriverla. Fate voi,
E, naturalmente ci innammorammo al primo sguardo. Classico.
E qui cominciarono le complicazioni. Come mettermi in contatto con lei? Come e dove incontrarla? In fondo io ero solo il figlio di Aginulfo il fabbro, e non avevo nessun diritto in quel campo. Ero di una classe moooolto inferiore.
Ma qui subentró come in tutte le favole la "nutrice", ovvero la Baby-sitter. Ella, Sofronia, questo il noma della nutrice, diventó il trait-d'union,  tra Candida e me. Per mezzo di messaggi  di tutti i tipi. La creativitá delle donne in questi casi è inesauribile. Ci faceva incontrare casualmente in chiesa, o lungo la strada che saliva al castello. E cosí tra Candida e Stercuzio, (Questo era il mio nome, mi è tornato in mente stanotte....) crebbe una passione travolgente. ( Ma  te guarda che nomi del cavolo imponevano a quei tempi.)
Finalmente,  un bel giorno in cui per una ennesima festa ero ad allietare i commensali con le mie romanze, Sofronia trovó il modo, dato che tutti erano ubriachi, a farmi salire fino alla stanza della mia amata, tremebondo ed emozionato.
Rimanemmo in silenzio a guardarci negli occhi ed io non sapevo da che parte cominciare. Nessuno mi aveva insegnato nulla in proposito. Mi sentivo goffo, con le gambe molli. Ma dentro di me scoppiava la tempesta. I nostri volti si incontrarono, per baciarci, suppongo, ma i nasi erano di impiccio.
Comunque sia a poco a poco la natura e l'istinto ci diedero una mano ....
Certo,  non arrivammo a quello che possiate pensare, ma eravamo sulla buona strada.
Improvvisamente, udimmo un tramestio fuori della stanza, ed udimmo anche la voce del padre della mia amata, arrochita dal vino.  Nascondermi, e subito. Uscii dalla finestra che dava a strapiombo sul fiume....per fortuna c' era un cornicione e mi allontanai dando il dorso alla parete.  Il vento aveva portato su quella piccola superficie, della polvere  su cui era cresciuta una pianta di rose. Striminzita e sottile, ma era lí.
Sentivo il "signore" inveire contro la figlia. Qualcuno aveva fatto la spia.  E quando si affacció alla finestra a bifora, cercó di prendermi per un braccio.  Provai ad  allontanarmi reggendomi alla pianta di rosa. Che idea stupida. A farla breve precipitai lungo il dirupo, sempre stringendo la pianta, nella mano....
E addio Stercuzio.
L' ultima visione che ebbe Candida di me, era un corpo disteso nell'acqua bassa del fiume, un sottile filo rosso che si allungava sempre piú con la corrente, e con una mano ancora stretta ad una rosa.






martedì 28 settembre 2010

L' albero amico

Se ancora non lo si è capito, amo profondamente la natura in tutte le sue manifestazioni. Vegetali, animali, e quant'altro.
La amo in modo umile e silenzioso, senza fare manifestazioni varie di protesta contro questo e quello. Proteste piú che giuste, non dico di no, ma in cui io non mi ci vedo. Vedo piuttosto una moda.
Cerco di rispettare ed amare la natura nel mio piccolo, evitando il piú possibile inquinamento, sprechi, e bla bla bla.
Ma non è di questo che volevo parlare, magari una altra volta, ma chi legge ha mai incontrato un albero amico? E' una sensazione  molto piacevole e  sublime. Non è facile ma ci si riesce. In un bosco, cercatelo, ma con sorpresa sará l'albero a chiamarvi. Non so come funzioni,  e non ho teorie in merito.
Tra tanti alberi ci sará quello giovane bisognoso di affetto, quello vecchio ed imponente pronto a dare protezione, e quello cosí cosí, a cui non gliene frega di niente di voi. Davvero.
E quando percepite quale é il vostro amico, abbracciatelo. Se siete soli nel bosco, meglio, altrimenti vi prendono per pazzo/a.
Sono sicuro che sentirete qualcosa di particolare dentro di voi. Io lo ho provato svariate volte. Puó succedere anche che  venga voglia di piangere. Ottimo. Sarete in grado di lasciare fluire la vostra stanchezza  interiore, le vostre frustazioni, e delusioni.
E non dovrete scusarvi.
Tra parentesi, perché, quando una persona piange di fronte ad altri sempre chiede scusa?  Bho!
E se potete, tornate a trovare il vostro amico albero, e vedrete che la unione sará sempre piú profonda.
E  potrete raccontare i fatti vostri, piacevoli e non, e vi sentirete capiti.
E,  cosa piú importante,  non sarete giudicati, e non riceverete consigli.
Tutto questo solo in base ade esperienze personali, che umilmente sottopongo a voi. Lungi da me il volere insegnare qualcosa a chichessia.
E poi, ovviamente, siete liberi di fare come vi pare no?
Tra l'altro posso dire che il pino, é gicherellone, Il noce ,sornione. La quercia, severa. Il faggio, come un vecchio saggio, il mandorlo come una adolescente, e via dicendo.
Che ci crediate o no.....

Cominciamo bene...

Bene mica tanto. Giá nel titolo del blog errei...Il plurale di Scheggia é SCHEGGE , e non SCHEGGIE, in base ad una regola ortografica che avevo dimenticato.
Un "lapsus calami", o, meglio visto che uso la tastiera un "lapsus digiti"?
Chiedo comunque scusa ai puristi della lingua italiana.  E meno male che ce ne sono ancora.
Per il resto tutto abbastanza bene. Il sole é regolarmente sorto, l' asino randagio che regolarmente alle 4 del mattino si mette a ragliare davanti a casa oggi non é passato.
Da alcuni giorni in cielo non vedo le famose scie chimiche di cui tutti parlano, nessuno sa dire cosa siano veramente, e nelle zone in cui non pioveva da 190 giorni circa, sta piovendo. Con calma, ma continua.
Tutto il Brasile é in fermento per le prossime elezioni politiche del  3 Ottobre, in cui si elegge anche , anzi, soprattutto il presidente della Repubblica, che nei sondaggi dovrebbe essere la Dilma.

lunedì 27 settembre 2010

Il garofano "Quasimodo"

A 13 anni, o , meglio, dai 12 ai 14 anni studiavo in un monastero benedettino "Primitiva observantia", vale a dire un luogo in cui veniva seguita alla lettera la regola di San Benedetto. (Ausculta fili mii.....),anche nella vita pratica, vale a dire : recita del breviario e delle preghiere nelle ore canoniche "giuste", come Mattutino alle  tre di notte, Laudi  alle 5, Prima, alle 8 circa, Sesta e Nona a mezzogiorno, Vespro, al tramonto, e Compieta verso le otto di sera. e buonanotte.
Il silenzio era di rigore in tutte le occasioni della giornata, salvo il periodo della ricreazione di noi ragazzi....I  Probandi. Anche noi avevamo un rigido orario  del resto abbastanza vivibile, ma rigido, come dicevo.
comunque durante la ricreazione ci recavamo nel terreno del monastero stesso, con orto frutteto, vigna, arnie (per la cera delle candele),
Lí, ognuno di noi aveva un pezzo di terra di due metri quadrati, in cui ci si divertiva a piantare qualcosa. Un gioco.  Io giá da allora ero appassionato per la natura, strappai alcuni germogli ad un garofano che stava in un vaso presso la "Madonnina" ( Una minuscola cappellina con la statua della Madonna, presso la quale, con il sale sotto le ginocchia dovevamo stare in castigo..) e li piantai nel  mio terreno....
con mia gioa ettecchirono, e cominciarono a crescere, uno in particolare. solo che non avendo un tutore, crebbe strisciano a zig zag sul terreno, ed io lo chiamai Quasimodo, ricordando il gobbo di Notre Dame.
Cresceva silenzioso e quasi vergognandosi, fino a che cominció ad inturgidirsi sulla punta per produrre il fiore. Tutti i giorni mi precipitavo a vederlo, annaffiandolo con cura,  mentalmente parlavo con lui. Fantasie di bambino.
Quando stava proprio per fare esplodere i petali, sparí. Non c 'éra piú...Tagliato alla base...
Non immaginate la frustrazione e la rabbia. Chi si era permesso di tagliare il mio garofano Quasimodo?
ebbene, il giorno lo intravidi tra altri fiori, tutto stortignaccolo, sull'altare della nostra cappella privata in cui seguivamo la S.Messa del mattino.
Quando ricevetti la comunione, parlai con Gesú...
Embé? A quella etá si parla con tanti enti. Io ad esempio parlavo ad uno Gnomo che ero convinto abitasse in un cavo di un ulivo, ed anche con una lucertola che abitava in una crepa del muro a cui davo da mangiare le mosche. Ero bravo ad acchiappare le mosche,io...
Insomma reclamai,per il fatto che non mi fosse stato chiesto nulla.
Ero felicissimo che il fiore fosse sull'altare, ma almeno chiedetelo no? Quella volta Gesú non mi rispose, ma sono convinto che ridesse sotto i baffi...
Difatti, il mio garofano Quasimodo, stortignaccolo come era, resistette pi´di tutti gli altri fiori, che dopo due o tre giorni venivano sostituiti. Lui no.  Era sempre piú rigoglioso, e si pavoneggiava con sufficienza, anche.
quando il suo ciclo naturale finí, lo recuperai dalla spazzatura, e lo nascosi in un libro.
Ancora oggi, ogni tanto lo incontro in quel lbro che sempre portai con me nel mio pregrinare per il mondo, e per quanto siano passati piú di 50 anni, per me, storto, secco, e apparentemente senza vita, é sempre il mio garofano Quasimodo  come quando, bambino pieno di fantasia, parlavo con lui....

Presentazione

Benvenuto al primo che mi legge.
Che dire? Al giorno d'oggi chi non ha un blog?
Praticamente ho passato una vita scrivere  solo per il gusto di scrivere, non aspettandomi certo la approvazione o meno di chi avrebbe letto i miei scritto. Difatti sono chiusi in una valigia polverosa che fortunosamente é arrivata dalla Italia qui, in Brasile dove ora vivo.
Vivo in Brasile senza soluzione di continuitá dal 2004, anche se é dal 2002 che bazzico il luogo. Certo, in Brasile non esiste solo Sanpaolo o Rio de Janeiro. Ci sono localitá tanto remote e perse che solo Dio sa dove sono. Io dico sempre che qui dove vivo, siamo due dita fuori dalla carta geografica .sono fatti personali che racconteró, memorie, impressioni, che spero siano gradite.
A dire il vero ho solo voglia di raccontare i fatti miei, non avendo qui molti interlocutori, e se ci sono si deve solo parlare di "futebol", o delle ultime telenovelas....
Ho ancora tanti amici in Italia, con i quali, sporadicamente, scambio qualche e-mail, ma ognuno ha da rincorre la sua vita ed i propri problemi. E poi, come sidice, lontano dagli occhi, lontani dal cuore.
Il problema é che adesso non ho idea di come fare sapere al colto e l'inclita, che sono qui, ma come ripeto  é bello scrivere per il gusto di scrivere.

Certo, mi mancano l'odore della carta e dell'inchiostro della stilografica, ma i tempi cambiano.  E poi qui posso correggere facilmente gli errori inevitabili.
Due giorni fa ho inviato un piccolo bozzetto di vita vissuta, molto breva invero, a "mente Critica" un blog che seguo da sempre.(http://www.mentecritica.com/), e con mia sorpresa lo hanno messo on line subito.
Niente di eccezionale, ma la cosa mi ha fatto rinascere la voglia di scrivere che era assopita, sepolta,sotto i piccoli problemi di tutti i giorni.
I commenti alla situazione internazionale li lascioad altri, pur interessandomi profondamente a tutto quello che succede in Italia e nel mondo. Ma giá ci sono tanti esperti....(e tanti pallonari), ma il mio principio é : Se vuoi imparare a parlare, prima impara ad ascoltare.
Vi siete mai resi conto che quando c'é un dibattito, quasi nessuno ascolta  l' altro? Pur non interrompendo, quando questo non accade, mentre l'altro parla, secondo me non ascoltano, ma stanno rimuginando cosa avrebbero detto dopo. Sempre a mio modo di vedere.
Ma posso dire che se sai ascoltare prima o poi gli astanti ti chiedono di parlare. Davvero. In Italia, vivemo a Roma e partecipavo ad infinite riunioni artistiche, o pseudotali, sociali, e quant'altro. Se, raramente, chiedevo di intervenire, era un coro in cui..Zitti...sentiamo cosa vuole dire...spesso era una cavolata spiritosa come inizio, e poi dicevo la mia.E spesso lanciavo qualche 'bomba" inattesa. Non so se ho reso l'idea.
Bene, credo che si sia inteso il senso di questo mio Blog.
Andando avanti, ho tante cose da raccontare, non ultimo di come si svolge la vita in Brasile fuori dalle grandimetropoli.
Grazie della attenzione
Taurus