Pedrabranca. (Ceará) Brasil

mercoledì 1 giugno 2011

Conigli....

Quando vivevo come un eremita in un piccolo appezamento di terra in Liguria, di cui ho già parlato, siccome il coniglio è un animale economico ed ottimo in cucina, feci la grande penzata di allevare i suddetti.



Prima mi documentai il piú possibile, visto he quello che vedevo in giro dai miei vicini, coltivatori di fiori, non mi sembrava un metodo altamente scientifico. Buono, se volete,ma a me piaceva fere le cose per bene. Feci anche molti calcoli, per vedere se con una buona gestione, ed un capitale iniziale relativamente basso, potevo dare inizio ad una produzione del suddetto animaletto.
Prima cosa, mi procurai una gabbia standard, in cui fare vivere la femmina, con relativo nido per il parto. Poi costruii gabbie simili, secondo i dettami di cui sopra. Tenendo conto di tutti i suggerimenti dati dai vari libri. Nei quali, tra l'altro metà del libro parlava di eventuali malattie. Cose da fare desistere. E' per questo che il coniglio è così prolifico. Oltre a molti nemici naturali, è di salute molto delicata, e qualsiasi malessere o malattia che lo prende si espande rapidamente.
Comunque un bel giorno mi misi in viaggio per Torino dove era in corso una Fiera del settore. Volevo i capostipiti del mio "allevamento". Bisognava valutare se da carne o pelliccia, crescita rapida o meno, e molti altri fattori. C'erano coniglietti molto carini, ma sarebbero stati bene solo in un appartamento come animale di compagnia. Tra parentesi qui in Brasile il coniglio è considerato PET, ovvero animale da compagnia, ed a nessuno passerebbe per la mente di mangiare coniglio, come per un Inglese mangiare carne di cavallo.
Magari riescono a mangiare l'Armadillo, poverino, che la notte scava gallerie, e la leggenda popolare racconta che egli, nei cimiteri, va a cercare di mangiare i morti. Non so se sia vero ma sono propenso a credere, visto che è un carnivoro feroce.
In un mio post precedente ho raccontato il dramma di quando divorò, in pochi attimi la nostra Lorina, un pappagallino che girava libero per la casa ed il cortile. Bene. Fine della parentesi sull'Armadillo.elsi Insomma girando per la Fiera di cui sopra, scelsi   un maschio "neozelandese", vale a dire tutto bianco. Sembrava Spadolini, e questo fu il nome che si beccò. Come mogli, due  "Californiane", con il muso e le orecchie scure.
Il viaggio di ritorno fu parecchio movimentato, perché i conigli non sono abituati a viaggiare, e se devono fare pipì non lo dicono. La fanno e basta.
Finalmente tornai a casa e piazzai le due e femmine nella loro spaziosa gabbia, provvista di eventuale nursery, ed il maschio, Spadolini, nella sua gabbia rotonda, per agevolare i vari "matrimoni". Che se la femmina non é pronta per l'accoppiamento, è un vero e proprio stupro. La povera bestia cerca di fuggire e si lamenta. Per cui bisogna osservare con attenzione nei genitali e si vede che in "estro", allora va tutto bene.
La gabbia è rotonda per evitare che si rifugi in qualche angolo. Comunque, tutto bene. Dopo un giro di luna, il primo parto. 11 coniglietti. Una piccola squadra di calcio
.Già una settimana prima la madre aveva cominciato a preparare un nido strappandosi il pelo dal petto, ed anche con erba secca di cui la fornivo, anche se la maggior parte la mangiava. E cosi, piano piano cominciò la produzione. Nutrivo gli animali con granulato messo in erogatori , e per l'acqua, anche dei dispositivi, tipo biberon.Nell'acqua mettevo poche gocce di blu dimetilene, per disinfettarla per quanto possibile. Ed i piccoli cominciarono a crescere rapidamente. Li spostavo in una gabbia piú grande, lasciando le madri ad una altra gravidanza. E dopo circa 60 giorni venne il momento di cominciare ad abbatterli. Non fu molto facile. Vomitai, ma oramai ero in ballo. Mi sentivo un assassino.
Ma l'uomo è rotto a tutto e pur senza molta allegria cominciai anche questa avventura. Una settimana prima del sacrificio, procuravo loro rami di pino, di ginepro, ed altre piante silvestri. Questo dava alla loro carne un sapore particolare. Ed i miei conigli erano richiestissimi.
Ma quella volta che eviscerando una vittima vidi il cuoricino che continuava a palpitare, non ce la feci piú. Diedi via tutto, tenendomi solo una maschio particolarmente bello, figlio del capostipite, che io non so perché chiamavo Albatros, come animale da compagnia, e niente piú. Mi seguiva dappertutto, e girava per l'orto senza fare grossi danni.Quando lo chiamavo, compariva da dietro qualche cespuglio, e saltellando si avvicinava. Gli piaceva che lo grattassi dietro le orecchie. Ogni tanto gli veniva una qualche momento di follia, e faceva dei salti, correndo in giro. Proprio matto come me.
Alla fine quando lasciai quel luogo, in quanto la proprietaria aveva deciso di vendere tutto, lo regalai ad un vicino, raccomandandogli di usarlo solo come riproduttore, e di lasciarlo morire di vecchiaia, se possibile.
E adesso sono tendenzialmente vegetariano.
Priscilla spesso mi chiede un coniglio, ma sono problemi. Tenerlo solo in gabbia non mi va proprio, ma se lo lasci libero, crea problemi. Rosicchia tutto quello che è in legno, lascia cacche dappertutto, anche nei luoghi piú impensati, e figuriamoci la mia Brasileira come si incazza.
Niente coniglio, per ora.
Tieniti il pupazzo di peluche.
Origami e foto dell'autore.

1 commento:

  1. Secondo me hai fatto una bella scelta, Taurus.
    Essere quasi vegetariani è sano :)
    Anche mia figlia aveva adottato un coniglio, ma è vero, dillo a Priscilla, ha rosicchiato di tutto e di più :)))
    Ciao,
    Lara

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