Pedrabranca. (Ceará) Brasil

lunedì 13 giugno 2011

Parole a c....di cane.

A "Cachaça".....
Voglio fare un esperimento. Un gioco che facevo una volta, attaccato alla mia Lettera 22
Mitica macchina da scrivere! Voglio dire che mi mettevo alla macchina, come qui sulla tastiera e vedere cosa ne esce.Senza pensare alla parola successiva.


A dire il vero, allora abitavo a Roma, o, meglio nei Castelli romani. Marino, per l'esattezza. Lì il vino non manca e questo disinibisce. Guccini insegna, sempre sul palco con il suo fiasco di vino per terra vicino alla sedia. E Carducci, grande poeta si scolava certi fiaschi che sono oramai proverbiali. (A meno che non sia una delle solite leggende metropolitane).
Comunque sia qui il vino praticamente non esiste. Il vino vero, voglio dire. Esistono degli intrugli, tutti con nome di qualche santo, come per l'Italia per le acque minerali. Un buon successo per l'acqua minerale, e qui per il vino, è di farsi sponsorizzare da qualche Santo. Ci avete fatto caso?
Qui il poco vino che si trova non va bene neanche per cucinare. Aggiungono ,ovvove, ovvove, (Come direbbe Uriel), lo zucchero. Sta scritto sulla etichetta. Ed il prezzo, secondo me non vale la bottiglia di vetro in cui é contenuto. Per fortuna che lo hanno capito e da poco lo trovi in bottiglie di plastica che sembra vetro, ma non è. A dire il vero,anche il Brasile produce degli ottimi vini, e ne esporta anche, grazie a coraggiosi Italiani che all'inizio del secolo scorso, iniziarono a coltivare vigne. Ma non fa parte della cultura popolare ancora.
E qui, come dico sempre sono fuori due dita dalla carta geografica, ed il vino non é commercializzato. A tutto ci si abitua, ma a me, pasteggiare con una bibita fatta con le polverine, senza zucchero, ma con aspartame, per poterla chiamarla Light,  per chi soffre di diabete, mi fa andare di traverso il pranzo.Senza dimenticare che l'aspartame, in certi casi fa più danni che altro. Pubblicità del cavolo, per non ingrassare. Niente zucchero, e dimagrisci. Ma qui mi trattengo perché mi viene un rigurgito di Vaff..
. Ecco qui mi sta venendo il nervoso, ma non si può avere tutto. Per cui beviamo il succo con le polverine, con il 2% di sapore di frutta. Pensa te. E mi sono perso.
Comunque abbiamo la Acquavite di canna, la CACHAÇA. Un distillato. Inizialmente era usata come medicinale, e poi come i vari alcoolici, é diventata il Whisky dei poveri.
Io ne bevo un mezzo bicchiere la mattina, e vedo che mi sento in forma. Per il fatto che elimina lo zucchero dal sangue, che in iperglicemia ti senti uno straccio. Pane, Pasta e simili portano zucchero nell'organismo. Che io sia alcoolizzato?
Niente a confronto di quanto vivevo in Italia, e che dopo due o tre bianchi con amaro, mi scolavo pranzando, una bottiglia intera di Valpolicella, o simile. Eliminata in modo assoluto la birra, in quanto essendo fermentata non va bene, devo dire che vivo in modo molto morigerato.
Naturalmente, non tengo nessuna bottiglia in casa. Troppo facile un goccetto di quando in quando, magari mentre assisto qualche programma, e poi, la mia Brasileira controlla, e rompe.
Effettivamente per colpa della Cachaça, spesso di vedono spettacoli molto poco edificanti. Siccome é relativamente economica, ed ha circa 32 gradi, spesso si vede il solito "imbriagon" addormentato per strada. Ma questo succede anche in Italia con il vino. Vabbhé, ma tutta questa pappardella che ho scritto chevvorrdí? Niente, avevo detto all'inizio che avrei lasciato correre le dita sulla tastiera. Non avevo un argomento specifico.
Ma esiste anche un cocktail, qui chiamato "rabo de galo", traduzione letterale della parola inglese, che risveglia i morti. Composta di Cachaça, latte condensato, succo di maracujà, il frutto della passiflora, qualche chiodo di garofano, mandorle, o arachidi, ed ancora meglio anacardi, e tutto frullato. Divino. E se proprio possa sembrare forte, allungata con acqua di cocco. La inventiva umana non ha limiti.
Va bene, ma cosa c'entra tutto questo con la situazione mondiale, o in Italia in cui si stanno tutti scannando per referendum, o le varie guerra in giro per il pianeta? Niente, ognuno ha il suo mondo circoscritto attorno alla sua persona. Non che io non mi preoccupi della attuale situazione, ma più che cercare di non inquinare, risparmiare acqua, non lasciando acqua in sottovasi per evitare il proliferare delle zanzare, portatrici di malaria, che posso fare? Va ben, soffro di flatulenza, causa un medicinale, ma non sono un cammello.
Mi preoccupa il mondo che troverà Priscilla che fra poco ha sette anni, ma ha già una coscienza " ecologica". Se mangia una caramella, ella mi da la cartina da mettere in tasca,se non trova un raccoglitore adeguato, perché sa di non gettarla per strada. Ma é l'unica in tutta la città.

1 commento:

  1. Bravissima Priscilla e bravo anche il babbo che sa raccontare anche quando non vuole....

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