Pedrabranca. (Ceará) Brasil

lunedì 18 aprile 2011

Sorella Angelica,ovvero, tempeste ormonali.

Foto dell'autore
Dovete sapere, che proprio dalla altra parte della strada ove è il Monastero, in cui io studiavo per diventare un bravo monaco benedettino, esisteva una piccola comunità di suore. Non vi dico di quale ordine. Suore insomma.
Esse provvedevano a lavare la nostra biancheria, cucivano le nostre tonache, rimediavano agli strappi sui vestiti che ci producevamo durante i nostri sconsiderati giochi, e , naturalmente curavano tutto l'abbigliamento liturgico, cotte, camici, tovaglie per gli altari, e quant'altro.



Io che ero un ragazzino vispo, e pieno di buona volontà, ero sempre disposto a fare alcuni lavoretti. Sacrificando anche la ricreazione. Sarchiare l'orticello, spaccare carbone,  tagliare a pezzi le fascine per il fuoco di cucina. Durante l'epoca dei pomodori aiutavo a preparare la conserva, e cose del genere.
Erano una quindicina, di diverse età. Ricordo una certa Suor Pasqualina. Rotonda come una palla, per non dire grassa. Diciamo bassa e cicciottella. Era del sud, e quando arrivavo mi abbracciava, stringendomi sul suo seno, a dir poco prosperoso.Diciamo le sue ubertose poppe, di carducciana memoria. E mi chiamava "O mio murettino...". Va ben, niente di cui vergognarsi.
Tra le altre vi erano alcune giovanissime.Non ancora Suore a tutti gli effetti, ma già vestite in modo da percepire solo il viso. Tra queste Sorella Angelica. Mai nome fu più azzeccato. Un viso dolcissimo, e le mani sottili e bianche.. Non sapevo allora assolutamente nulla di sesso e quanto ad esso collegato.Credetemi.
So solo che quando la incontravo succedeva di tutto, un rimescolio nelle budella, arrossivo, balbettavo,inghiottivo a vuoto. Adesso lo so: mi stavo innamorando....ma non lo sapevo. Per cui non mi sentivo assolutamente in colpa. Ma vivevo male.
Pensavo sempre a lei, era la prima persona che ricordavo nelle mie silenziose preghiere addirittura dopo la mia mamma. giustificavo tutto questo mio turbamento all'Amore, nel senso Religioso, Eucaristico,Divino, Fraterno, di cui sentivo parlare ogni giorno. In chiesa la parola Amore è la più usata ed abusata.
Ed invece era una tempesta di ormoni. comunque sia, cominciò una reciproca simpatia. Niente di male suppongo. Un giorno le regalai una immaginetta traforata come un merletto. Lei ne fu molto contenta e la pose nel vestito dicendo: La terrò sempre qui sul cuore...Non potei fare a meno di pensare che tra l'immaginetta ed il cuore, c'era un seno verginale, che immaginavo bianco come il latte. Mi sentii subito un lascivo peccatore. Mi vergognai di me stesso, ma poi ne dedussi che era stato semplicemente il diavolo a suggerirmi quel pensiero.
Tra le altre cose Sorella Angelica ricamava. Un giorno con mia sorpresa mi fece dono di un fazzoletto con le mie iniziali in rosso :F.B. (Face-book allora non esisteva ancora) con un sottile profumo di violetta. Nelle mie fantasie, immaginavo di essere un cavaliere che prima delle battaglie si cingeva il collo con detto fazzoletto,come a protezione. Un giorno le presi la mano, una mano sottile e bianca, ed ella me la strinse la mia con affettuosa forza.
Insomma mi sentivo coinvolto in una storia tra Giulietta e Romeo, la Monaca di Monza,e La Gerusalemme liberata, aggiungendo L' Orlando furioso....tutto nella mia fantasia. E mi sentivo in colpa.....
Insomma, tutto si svolgeva con sguardi da lontano, accenni di sorriso, e niente più. Durante le cerimonie religiose era con tutte le altre suore nei primi banchi della chiesa, ed i nostri sguardi si incrociavano. E lei arrossiva pure. Ed anche a me il cuore accelerava. Ero molto orgoglioso che mi vedesse nella funzione di turiferario, spargendo odoroso fumo di incenso per tutta la chiesa.
Un giorno non la vidi al suo solito posto in chiesa. Ed anche il giorno dopo. Seppi che era tornata in famiglia perché era ammalata piuttosto seriamente. Raddoppiai le mie preghiere per la sua salute, che tornasse presto. Avremmo fatto la conserva assieme, raccolto le ulive dai due alberi delle suore, e tante altre cose. Non la rividi più. Non ebbi il coraggio di chiedere di lei. Ma ogni tanto mi veniva da piangere, e per un certo periodo persi l'appetito. Nulla seppi di lei in seguito. Ma ancora adesso ricordo le emozioni di quel periodo.
Al giorno d'oggi, in tempi di Escort, bunga bunga, e baci al pene di Priapo, qualcuno senza dubbio riderà di tutto questo che ho raccontato.
Ma non me ne vergogno.

2 commenti:

  1. E' un racconto bellissimo. Davvero non ti è mai venuta la curiosità di sapere come sarebbe oggi suor Angelica. Forse se ne è andata semplicemente dal convento a condividere la sua dolcezza con qualcuno che lo merita. Mi piacerebbe fosse così.
    A presto

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  2. Ho ricevuto parecchie altre richieste su come sia stata la vita di Sorella Angelica, dopo. Seppi che era morta due anni dopo di leucemia, credo.Ma non volevo che il mio racconto fosse troppo "strappacore". Preferii che fosse solo mio.

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