Oddio, proprio tutti no, ma tanti si considerano poeti, per il fatto di scrivere colonne di righe cortissime, senza metrica, e senza rime, ma anche questo è considerato poesia.
Anche io in altri tempi mi feci prendere da velleitá letterarie, riuscendo anche a fare pubblicare qualche mia "lirica" su qualche rivistina. Ce ne sono migliaia in Italia e nel mondo.
Ma, ecco la bella idea. Organizzare concorsi di poesia. Se ben ricordo ce ne sono 3000 in un anno. Una qualche pro-loco o qualche associazione culturale, ci mette niente ad organizzarne uno.
Personalmente mi sono divertito a partecipare a parecchi, senza crederci troppo naturalmente. Prendendolo come un gioco. E poi si conosce gente, si fanno amicizie, e se va bene si rimorchia pure, il giorno della premiazione.
Comunque, anzitutto si deve pagare una tassa di iscrizione, che varia secondo l'iportanza dell'ente. Poi inviare i dattiloscritti, e, la data della premiazione presentarsi nel locale, ed ascoltare le letture di altri, con faccia compunta e pieni di sussiego....Osservando con discrezione gli astanti, cercando di scoprire qualche Poetessa interessante.
Certo che esiste una fauna particolare in quell'ambiente.Dopo qualche esperienza, ci si rende conto che piú o meno siamo sempre le stesse persone, in parte. Altri sono parenti ed amici di amici, invitati per l'occasione.
Ma non é tutto cristallino. Una volta, ad uno concorso, sempre a Roma, a cui avevo partecipato, un membro della giuria, mi confessó che era piaciuto il mio scritto, ma il premio fu assegnato ad certo giudice, perchè "ci teneva tanto"....
Una altra volta mi fu assegnato il primo premio, una coppetta di alluminio, penso che per il fatto che eravamo pochissimi concorrenti. Vabbhé, non era proprio malaccio a dire il vero.
Una cosa invece che mi scocciava non poco era il fatto che c'era sempre il poeta ospite, affermato, il quale ci leggeva le sue liriche dalla "silloge". Di solito stampata a sue spese.
E poi, le poetesse....mamma mia, le arie che si danno. Ne conobbi una che scriveva delle cose orrende, ma anche lei ne aveva tratto un libretto, a sue spese. In ogni poesia era menzionato in fondo il concorso al quale aveva partecipato, citando il riconoscimento, di solito un Diploma. Devo dire che a tutti indistamente veniva consegnato un diploma attestante la partecipazione. Ma senza essere crudele le sue erano proprio orrende, ed anche l'italiano aveva alcune pecche. Il guaio era che lei si prendeva sul serio e se le telefonavi rispondeva la figlia dicendo di essere la segretaria della Poetessa tal di tali. Che squalore ! (con una erre sola, alla romana)
Una altra volta invece un tizio, che conoscevo, voleva fare parte della organizzazione di un ennesimo concorso
ma ne fu escluso per divergenze varie. Si vendicó inviando sotto falso nome una poesia tratta da "Ossi di seppia" di Montale. Naturalmente i tapini non la riconobbero, e finí tra gli ultimi, con un diplomino.
Ne nacque un finimondo, di cui parlarono anche i giornali. "Montale bocciato ad un concorso di poesia".Il tizio di cui sopra, si era vendicato.
Del resto, spesso che organizza questi concorsi é gente, che é appassionata , e non tutti possono essere laureati in letteratura. Spesso sono persone comuni, impiegati statali, e cose del genere.
Che altro dire? Secondo me la poesia é semplicemente il fatto che se qualcuno legge qualche tua composizione, ed ad un certo punto si trova con lo sguardo nel vuoto, seguendo pensieri ed emozioni, allora è Poesia, anche se non ha ritmica o rime.
In genere odio quelli che ti impongono le loro "Poesie", ma sono anche vanitoso e ve ne ammollo una lostesso. Breve, peró...
LA FINESTRA SBAGLIATAHo aperto, come altri poeti,
la finestra sbagliata.
volevo volare
nell'INFINITO.
Un soffio di vento
mi ha portato via.
Mi sono perso
tra le ragnatele dei miei ricordi.
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