Che dire? Al giorno d'oggi chi non ha un blog?
Praticamente ho passato una vita scrivere solo per il gusto di scrivere, non aspettandomi certo la approvazione o meno di chi avrebbe letto i miei scritto. Difatti sono chiusi in una valigia polverosa che fortunosamente é arrivata dalla Italia qui, in Brasile dove ora vivo.
Vivo in Brasile senza soluzione di continuitá dal 2004, anche se é dal 2002 che bazzico il luogo. Certo, in Brasile non esiste solo Sanpaolo o Rio de Janeiro. Ci sono localitá tanto remote e perse che solo Dio sa dove sono. Io dico sempre che qui dove vivo, siamo due dita fuori dalla carta geografica .sono fatti personali che racconteró, memorie, impressioni, che spero siano gradite.
A dire il vero ho solo voglia di raccontare i fatti miei, non avendo qui molti interlocutori, e se ci sono si deve solo parlare di "futebol", o delle ultime telenovelas....
Ho ancora tanti amici in Italia, con i quali, sporadicamente, scambio qualche e-mail, ma ognuno ha da rincorre la sua vita ed i propri problemi. E poi, come sidice, lontano dagli occhi, lontani dal cuore.
Il problema é che adesso non ho idea di come fare sapere al colto e l'inclita, che sono qui, ma come ripeto é bello scrivere per il gusto di scrivere.
Certo, mi mancano l'odore della carta e dell'inchiostro della stilografica, ma i tempi cambiano. E poi qui posso correggere facilmente gli errori inevitabili.
Due giorni fa ho inviato un piccolo bozzetto di vita vissuta, molto breva invero, a "mente Critica" un blog che seguo da sempre.(http://www.mentecritica.com/), e con mia sorpresa lo hanno messo on line subito.
Niente di eccezionale, ma la cosa mi ha fatto rinascere la voglia di scrivere che era assopita, sepolta,sotto i piccoli problemi di tutti i giorni.
I commenti alla situazione internazionale li lascioad altri, pur interessandomi profondamente a tutto quello che succede in Italia e nel mondo. Ma giá ci sono tanti esperti....(e tanti pallonari), ma il mio principio é : Se vuoi imparare a parlare, prima impara ad ascoltare.
Vi siete mai resi conto che quando c'é un dibattito, quasi nessuno ascolta l' altro? Pur non interrompendo, quando questo non accade, mentre l'altro parla, secondo me non ascoltano, ma stanno rimuginando cosa avrebbero detto dopo. Sempre a mio modo di vedere.
Ma posso dire che se sai ascoltare prima o poi gli astanti ti chiedono di parlare. Davvero. In Italia, vivemo a Roma e partecipavo ad infinite riunioni artistiche, o pseudotali, sociali, e quant'altro. Se, raramente, chiedevo di intervenire, era un coro in cui..Zitti...sentiamo cosa vuole dire...spesso era una cavolata spiritosa come inizio, e poi dicevo la mia.E spesso lanciavo qualche 'bomba" inattesa. Non so se ho reso l'idea.
Bene, credo che si sia inteso il senso di questo mio Blog.
Andando avanti, ho tante cose da raccontare, non ultimo di come si svolge la vita in Brasile fuori dalle grandimetropoli.
Grazie della attenzione
Taurus
E bravo Franco... Ti è tornata la voglia di scrivere e tu di cose da dire e da raccontare nei hai tante. Ti seguirò con piacere. Ciao!
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